tag:blogger.com,1999:blog-43994510338516867032024-03-05T21:03:39.169+01:00STRADARIO ROMANOstorie e fatterelli del popolino e delle sue stradeBENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.comBlogger62125tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-63818177363539464652011-01-25T22:23:00.002+01:002011-01-25T22:44:11.697+01:00VIA PANISPERNA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZw2is_tJzehiHIRvZLnH-0Mt8j_yhPkD6RwO2NEyRZP4YHFt0RfWdI3qaD67KvyzqtgHSxNAcs-3PFS77RFRly6oZmegoYUshBGb_I3ensTnxJunwjggzdmLW00BwBsK9gmWBTBmRtOTo/s1600/panisperna.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 401px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZw2is_tJzehiHIRvZLnH-0Mt8j_yhPkD6RwO2NEyRZP4YHFt0RfWdI3qaD67KvyzqtgHSxNAcs-3PFS77RFRly6oZmegoYUshBGb_I3ensTnxJunwjggzdmLW00BwBsK9gmWBTBmRtOTo/s1600/panisperna.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic;font-family:times new roman;" >Via Panisperna<br /><br />Pane e Prosciutto<br /></span><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic;font-family:times new roman;" >Si fa derivare il nome da una lapide quì esistente, che faceva menzione di un prefetto Perpenna; secondo il Maes qui era l Tempio di Giove Fagutale al quale si sacrificava un porco (ecco la perna, ossia il prosciutto) i cui pezzi si mangiavano avidamente, poi se ne celebrava la festa con conviti popolari, nei quali si dispensava a profusione a tutti i devoti pane e prosciutto: panis et perna.<br />Tradizione questa rimasta alle monache di Santa Chiara, che nella festa di S.Lorenzo in Panisperna, solevano distribuire a poveri egualmente pane e prosciutto.<br />Spiritualizzandosi la società, al prosciutto le monache, finchè restarono al loro convento, sostituirono un panino benedetto.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Palis e Sterno</span><br />"La chiesa di S.Lorenzo occupa parte dell'area delle Terme di Olimpiade, dinnanzi alle quali S.Lorenzo fu arrostito disteso su verghe di ferro formanti una grossa graticola.<br />A perenne ricordo del martirio fu denominato S.Lorenzo in Palisterno, cioè palis (pali o verghe), sterno, che significa distendere, mettere sopra per bruciare.<br />Presso la chiesa di S.Lorenzo si trovava la casa di S.Ippolito, a cui fu dato in custodia S.Lorenzo che lo convertì e lo battezzò con acqua fatta scaturire miracolosamente; e perciò la chiesa che corrisponde in V.Urbana fu detta S.Lorenzo in Fonte.</span><span style="font-style: italic;"><br /></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-62029758489796183382011-01-25T22:03:00.002+01:002011-01-25T22:22:34.077+01:00PORTICO D'OTTAVIA 2<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVufAdd24BxwK93-TS7ZBWmdqry7Fx1vpYi2piivR7ZPsukaAnOGI141fWL3RaEgBYrcgWvBiJUit38FoC7BXLJHPeHaxJZE-IPhALXoCYV3PpHljJmzL7lrg6joxNmrSNeRytlsmELTC2/s1600/ottavia.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 409px; height: 365px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVufAdd24BxwK93-TS7ZBWmdqry7Fx1vpYi2piivR7ZPsukaAnOGI141fWL3RaEgBYrcgWvBiJUit38FoC7BXLJHPeHaxJZE-IPhALXoCYV3PpHljJmzL7lrg6joxNmrSNeRytlsmELTC2/s1600/ottavia.jpg" alt="" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Portico d'Ottavia<br /></span></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /><span style="font-weight: bold;">Un pesce che fece molta strada</span><br /></span></span></span><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">(riferito alla <a href="http://stradarioromano.blogspot.com/2009/10/portico-dottavia.html">Pescheria</a>, intervento del post precedente) </span></span></span><br /><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br />E' rimasta famosa la vicenda d'una magnifica testa d'ombrina che un anno sui primi del '500 i Conservatori si videro arrivare in Campidoglio, e ossequiosi mandarono al cardinale Riario.<br />Il Riario si sentì in obbligo di farne omaggio al corpulentissimo cardinale Sanseverino, il Sanseverino la fece portare, su un piatto d'oro, a Agostino Chigi, Agostino Chigi la rispedì, incoronata di fiori, alla sua bella Imperia, Imperia, finalmente, la mangiò ma non da sola, bensì in compagnia di un famoso ghiottone e bello spirito, il vecchio Tito Tamisio, bene accetto nelle migliori case di Roma, ma a lei sconosciuto, che aveva inseguito il pesce fin dal principio del suo viaggio e che seppe presentarsi alla giovane con tanta grazia da ottenere subito il privilegio di sedere alla sua tavola.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Ebrei a predica</span><br />Nella chiesa di S.Angelo in Peschiera, come pure in quella vicina di S.Gregorio, si riunivano il sabato gli ebrei romani, obbligati per legge ad ascoltare in quel giorno la predica di un sacerdote cattolico.<br />Gli ebrei ascoltavano con aria serafica e imperturbabile le parole tonanti e gli anatemi contro il popolo "deicida" proferiti dal prete.<br />Infatti si tappavano accuratamente le orecchie con della cera e quindi non sentivano praticamente una parola. Così almeno vuole la tradizione: certo, non risulta mai che uno, un solo ebreo sia stato convertito da queste prediche (l'unico caso di conversione certamente noto, quello dell'ebreo Assalonne, avvenne in S.Andrea delle Fratte, e fu clamorosamente propagandato).<br /><br /><br /></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-23130930646610903012010-03-07T18:42:00.003+01:002010-03-07T19:08:40.292+01:00SAN NICOLA IN CARCERE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8rugWa4zwG2JIe8ENaD9It0bXUi6zKDq8xIWqqtUzQqCK69B1a5iUZBAyjt_RpmGSR8ZL26CArccMrgFXV4nNXyP23P6lqX8-FsWweQ-gC5mIecMxdGeaorKw0J0LHrB0K1SpzJuZDLM/s1600-h/Scansione0007.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 316px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8rugWa4zwG2JIe8ENaD9It0bXUi6zKDq8xIWqqtUzQqCK69B1a5iUZBAyjt_RpmGSR8ZL26CArccMrgFXV4nNXyP23P6lqX8-FsWweQ-gC5mIecMxdGeaorKw0J0LHrB0K1SpzJuZDLM/s400/Scansione0007.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5445948974260342178" border="0" /></a><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">San Nicola in Carcere</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Dalla chiesa che sorge nell'area dell'antico Foro Olitorio, dedicata a S.Nicola vescovo di Mira (Licia), patrono della Russia e protettore dei carcerati, morto nel 312; il suo corpo fu portato a Bari nel sec.XI.</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">I tre Templi</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Specialmente degni di essere ricordati sono i tre templi antichi che sorgevano uno accanto all'altro; la chiesa è fabbricata dentro il mediano di essi, che credesi fosse quello della Pietà, mentre gli altri due lateriali (sono discordi le opinioni) sarebbero dedicati alla Speranza e a Giunone Sospita.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Il tempio della Pietà, secondo un'antica tradizione, sarebbe stato edificato in onore di una donna romana, che nutrì del proprio latte il padre (altri credeva la madre) condannato a morire di fame, ai tempi della prima guerra Punica. Il tempio sarebbe stato edificato qui, in memoria del precedente, distrutto per erigere il vicino teatro di Marcello.</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Perchè la chiesa prese l'appellativo in Carcere?</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Varie sono le errate opinioni: dalla prigione di Stato, qui costruita dal decemviro Appio Claudio, da un carcere che, secondo Plinio, sarebbe esistito in queste adiacenze, ecc.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">L'antica Roma ebbe un solo carcere, il Mamertino, che fu sempre sufficiente al bisogno, perchè la pena del carcere non esisteva: "viderunt uno contentam carcere Romam?"(Giovenale).</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">I rei venivano o uccisi o inviati ai lavori delle miniere, o puniti con multe e battiture.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Il carcere era solo un luogo di custodia preventiva. </span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Detto appellativo deriva da un carcere dell'alto Medioevo, menzionato nella vita di Adriano I (prof.Alfonso Bartoli).</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La chiesa</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">L'attuale chiesa è a tre navate, sostenute da 14 colonne appartenenti ai tre antichi templi, dei quali si vedono splendidi avanzi nei sotterranei e al lato destro.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">E' da notarsi l'immagine della Madonna della Guadalupa, portata dal Messico, nel 1767, dai Missionari della Compagnia del Gesù, allorchè questi furono scacciati.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Sotto l'altare maggiore stanno racconte in un'antica urna le ossa dei SS. Martiri Marco, Marcellino, Faustina e Beatrice.</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La colonna Lattaria</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Davanti il Tempio della Pietà era la colonna detta Lattaria, perchè di notte vi venivano esposti i lattanti abbandonati dalla madre.</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-6152680938784896562010-03-07T18:24:00.002+01:002010-03-07T18:38:36.014+01:00SANTA ANASTASIA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Ov1F7-51dC3hAf5axJu-LTzQG_JOuhH-mxQujVogjhwKYRpks7cadj3HFfl2MokXFRzrqW8dxReacJ_3CkvJ7ULjdCiXZCF6Hw6wK9gstPE3jGYmwsNsia50Jf8_I-4ZTKlV0b5hyphenhyphenh4/s1600-h/s.anastasia.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 329px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Ov1F7-51dC3hAf5axJu-LTzQG_JOuhH-mxQujVogjhwKYRpks7cadj3HFfl2MokXFRzrqW8dxReacJ_3CkvJ7ULjdCiXZCF6Hw6wK9gstPE3jGYmwsNsia50Jf8_I-4ZTKlV0b5hyphenhyphenh4/s400/s.anastasia.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5445944256324138498" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Santa Anastasia</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">dalla chiesa om. già esistente nel 992, e che la tradizione vuole edificata nel 300 da Apollonia matrona romana, sulla casa della santa.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">In questa chiesa, prima del 1870 veniva il Papa a celebrare una delle 3 messe della notte di Natale, ed era detta messa dell'Aurora, le altre due erano celebrate in S.Maria Maggiore.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Fino all'esilio di Avignone il Papa vi celebrava anche il mercoledì delle ceneri.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Il capo della martire S.Anastasia, insieme a quello delle sue sorelle Agape, Chirona, Irene, si venera sotto l'altare maggiore.</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">L'altare di Ercole</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La chiesa in parte sorge, come verificò Aldo Manuzio, sull'Ara Massima, ossia il grande altare eretto da Ercole per aver ucciso Caco, rapitore dei suoi buoi, altri crede l'ara essere sorta più verso la chiesa di S.Maria in Cosmedin.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La piazza e i dintorni erano anticamente occupati dal Foro Boario.</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-38803988846600198602010-02-14T11:30:00.002+01:002010-02-14T11:42:49.011+01:00VICOLO SAVELLI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI9B7WZKXPtAIZVNv5iiZgs2fJKMKZLGrUHWWM3VIROpNufNFwZGYVLzxzgzBKCmGhZP3G-k2a5J3Ey4YOjumQ92Gi6YoEDrSfyOQz9RluUcEvIYJta3O81HrK36lsaL43DL0WLUTfl4s/s1600-h/Senza+titolo-9.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 328px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI9B7WZKXPtAIZVNv5iiZgs2fJKMKZLGrUHWWM3VIROpNufNFwZGYVLzxzgzBKCmGhZP3G-k2a5J3Ey4YOjumQ92Gi6YoEDrSfyOQz9RluUcEvIYJta3O81HrK36lsaL43DL0WLUTfl4s/s400/Senza+titolo-9.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5438044814076250162" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Vicolo Savelli</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">dall'om.famiglia.</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">La famiglia Savelli</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Il Sabellum o Castel Savello dirimpetto ad Albano, tolse il nome da uno dei Minatii Sabelli, amici di Pompeo Magno, che sappiamo lo possedette; poi fu dato in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Enfiteusi">enfiteusi</a> ai Crescenzi de Sabelli, finalmente Savelli.</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Castelli dei Savelli furono Albano, Ariccia, Castelgandolfo, Rocca Priora.</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">I Savelli, nel medioevo, godevano il privilegio della carica di marescialli di S.Chiesa e custodi del Conclave. Avevano carceri proprie e una guardia di 500 fanti, detta Corte Savella. Appartennero a questa famiglia i papi Eugenio I, Benedetto II, Gregorio IV, Onorio III, Onorio IV.</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Onori e decadenze dell'Aventino</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Essi, pretendendo discendere da Aventino, leggendario re di Alba, sepolto nel colle om., si dettero il pomposo titolo di "nobili del monte Aventino" e da ciò la loro predilizione per questo colle, che cominciò a popolarsi di case e torri, riacquistando così parte del primitivo splendore.</span><br /><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman;">Però, quando poi Roma fu in preda alle fazioni, specialmente durante la resistenza del papa di Avignone, l'Aventino decade nuovamente e divenne luogo di desolazione.</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-23969633429708546672010-02-07T12:00:00.002+01:002010-02-07T12:50:45.938+01:00VIA DEL VELABRO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaIF8NrvaCjtFKepNXA3XKPBlMkA98CRKUYTzgf-0bbIvJE9jOitLi4k9rsh0cYphvQlv9-EjZ0tksTzvYIj-IJnMh3oKShyIbgW-G1ED1woJFmIH-_Pjhlpy8XRiukZTmhcOghXkSMIw/s1600-h/verbano.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 316px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaIF8NrvaCjtFKepNXA3XKPBlMkA98CRKUYTzgf-0bbIvJE9jOitLi4k9rsh0cYphvQlv9-EjZ0tksTzvYIj-IJnMh3oKShyIbgW-G1ED1woJFmIH-_Pjhlpy8XRiukZTmhcOghXkSMIw/s400/verbano.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435455199085546802" border="0" /></a><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Via del Velabro</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Già V.S. Giorgio in Velabro dall'om. chiesa. Qui nell'antica Roma, erano i mercanti di stoffe ed droghieri.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">La contrada, nel primo MedioEvo, era nominata Velum aureum.</span><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">La città di Evandro</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">La parola velabro ci fa pensare a velus o palude, confermante l'opinione che in questo basso luogo, essendo allagato, vi veleggiassero, secondo la tradizione, i Troiani in vista della preistorica città di Evandro sul Palatino; e si vuole che per andare dall'Aventino al Palatino, fosse necessario, nelle piene del Tevere, transitare su nave.<br /><span style="font-weight: bold;">Romolo e Remo</span><br />Secondo la tradizione Faustolo trovò in questa palude Romolo e Remo, allattati dalla lupa. Una razionalizzazione della leggenda avanza l'ipotesi che la "lupa" non fosse una benevola bestia, ma una misera prostituta che si concedeva anche ai pastori della zona.<br /></span><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">Chiesa di S.Giorgio in Velabro</span></span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">del VII sec., dedicata in origine a SS.Sebastiano e Giorgio. San Giorgio, di Cappadocia, comite di cavalleria, fu martirizzato nel 303, sotto Diocleziano; si raffigura a cavallo nell'atto che colla lancia ferisce a morte il dragone, simbolo del demonio, liberando da esso una vergine nuda e piangente. E' il patrono dell'Inghilterra ed i contadini l'hanno per protettore dei cavalli. Nel Medioevo, il 24 aprile, festa del Santo, il Senato Romano portava ogni anno l'offerta votiva di un calice d'oro a questa chiesa.<br />Alla porta di questa chiesa Cola di Rienzo (<a href="http://stradarioromano.blogspot.com/2009/12/arco-della-pace.html">I</a>,<a href="http://stradarioromano.blogspot.com/2009/10/portico-dottavia.html">II</a>) attaccò un cartello ove era scritto:"In breve tempo li Romani torneranno al loro buono stato".<br /><span style="font-weight: bold;">Arco degli Argentari</span><br />Addossato alla Chiesa è il piccolo Arco degli Argentari, eretto dai banchieri e dai negozianti del sito in onore di Settimio Severo e dei suoi figli Caracalla e Geta, il nome e la figura del quale ultimo furono scalpellati dopo la damnatio memoriae.<br />Nelle pilastrate dell'arco si possono vedere alcuni fori , praticati, si crede, nel MedioEvo per cercare un tesoro nascosto. Una vecchia storia romana narra che il tesoro c'era davvero; se lo prese un inglese, che avendo letto in un libro antichissimo:"Tra la vacca e il toro troverai un gran tesoro" frugò tutta Roma, vide i rilievi dell'arco e in quelli, fra le altre cose, anche una vacca e un toro, fece scavare un buco e vi trovò un bel mucchio di monete d'oro.<br />Il Belli:<br />"Mo annamo all'arco de la vacca e'r toro;<br />ma si ne vedi dua, nun te confonne.<br />In quello ciuco se trovò er tesoro;<br />l'antro è l'arco de Giano Quattrofronne,<br />che un Russio vo pagallo a peso d'oro"<br /><span style="font-weight: bold;"></span></span><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">Cloaca Massima</span><br />La palude fu in parte prosciugata da Anco Marzio e lo fu poi completamente da Tarquinio Prisco con la costruzione della Cloaca Massima.<br />Di fronte all'Arco degli Argentari un misterioso budello passando sotto antichissimi archi, immette in un desolato recesso dove si possono ancora vedere scorrere le acque della Cloaca Massima, della quale Plinio (che per la vastità delle cloache definiva Roma "città pensile e navigabile di sotto") scrisse che "il suo vuoto era tanto capace da poter accogliere un carro carico quanto più di può di fieno".<br />Scrive Plinio il Vecchio:<br />"Faceva fare quest'opera Traquinio Prisco con le mani della plebe, ed era in dubbio se la fatica fosse più lunga o più pericolosa, perciocchè molti cittadini si uccidevano da loro stessi per fuggire tanta noia; al quale disonore trovò il re un rimedio nuovo e non più pensato nè prima nè poi, ché fece crocifiggere i corpi di tutti colore che s'uccidevano in questo modo, esponendoli alla pubblica vista in pasto alle fiere e agli uccelli. Onde il pudore che è proprio del popolo romano e spesse volte, anche nelle battaglia, ha racquistata la vittoria perduta, allora anco sovvenne, ma più forte che mai, perchè i vivi si vergognavano di ciò come se ancora dopo la morte s'avvessero avuto da vergognare".<br />Scrive invece il Lugli:<br />"La cloaca da venti secoli è ancora in piena efficienza; ma appunto per questo si consiglia il visitatore di rinunciare a prenderne conoscenza de visu, tanto più che il livello molto aumentato della città moderna coi suoi alti muraglioni la rende piena fino quasi alla volta".<br /><span style="font-weight: bold;">Chiare e Fresche</span><br />Contrariamente a quel che si potrebbe pensare le acque della Cloaca appaiono qui limpidissime; questo fatto si deve all'abbondante infiltrazione di una sorgente, l'acqua Argentina, già considerata tra le migliori di Roma, ma oggi non più utilizzata.<br /><span style="font-weight: bold;">La tela del Circo</span><br />Plutarco vuole che la contrada prendesse questo nome, perchè chi dava qualche spettacolo, faceva coprire con tele questa strada che conduceva al Circo, e questa tela era detta Velum.<br /><span style="font-weight: bold;">Cesare</span><br />Svetonio ci fa sapere che Cesare, il giorno del trionfo Gallico, passando per il Velabro, fu quasi gittato dal carro per la rottura dell'asse.<br /><span style="font-weight: bold;">Arco o Giano</span><br />Nel centro della p. è un arco o Giano il solo rimastoci quasi integro di queli che i Romani erigevano ai crocicchi per riparare i cittadini dal sole e dalla pioggia; avanzi di un altro Giano esistono sulla v.Flaminia a km.13 da Porta del Popolo, nella tenuta Malborghetto.<br />Da alcuni si ritenne fu costruito sotto Nerone e restaurato da Settimio Severo. Fu liberato dalla terra di riporto che in gran parte lo seppelliva ed isolato, nel 1827, e rispristinato con la demolizione della torre che i Frangipane vi avevano eretto</span><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">.</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-51363828676008133412010-01-18T15:17:00.004+01:002010-01-18T15:17:00.700+01:00SANTA BARBARA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtQmfo0AGPvmna7DHP3ybeT8tvBOn2VL37anabhjta9KJctYoyOH8S7K3sIyPMdTdciQcqRCB_ANqaDgJc8KOUGNcHMxDkiyENEgGeUgB9YdjEWY6bk0-p39REAg9Z7ggqWDr2f-Mgf68/s1600-h/Scansione0013.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 249px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtQmfo0AGPvmna7DHP3ybeT8tvBOn2VL37anabhjta9KJctYoyOH8S7K3sIyPMdTdciQcqRCB_ANqaDgJc8KOUGNcHMxDkiyENEgGeUgB9YdjEWY6bk0-p39REAg9Z7ggqWDr2f-Mgf68/s400/Scansione0013.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427712815396243730" border="0" /></a><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Santa Barbara</span><br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La Santa</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Dall'om. chiesa. Ora Largo dei Librai.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">"Santa Barbara, nata nel 235, patrona degli artiglieri.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Leggendo il martirio della vergine nicomedese, un fatto meraviglioso salta agli occhi e sia quell'aver tentato bruciarle i fianchi con fiaccole resinose; orribile se la dolorosissima prova è stata sopportata dalla eroica fanciulla, meraviglioso se un miracolo dal cielo le ha spente ogni qualvolta a lei si sono accostate, perchè allora troverai chiarissimo come a bordo delle navi o nei depositi di esplosivi, si sia pensato d'invocare la protezione di quella santa da cui il fuoco aveva indietreggiato"(Marcheri)</span><br /><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">La più antica menzione della santa, nominata protettrice dei cannonieri, è un'Ordinanza delle milizie cittadine di Firenze in data 14 dic.1529</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-66019437597812601762010-01-17T15:00:00.004+01:002010-01-17T15:15:00.227+01:00SAN ROCCO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlDEF60ryAptEb0aTy9XNrU8EEkX4Md_m94K6abyRo1axmwI-jOC_aP1MjuJaNBSr1peN5xR9o2TtcbQHqbzMZ3Wk26n_pZOIgkCxtp_60VYCGo11TQMUlKxPnvvSGJLshNM8Q8osi-Y0/s1600-h/Senza+titolo-7br.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 321px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlDEF60ryAptEb0aTy9XNrU8EEkX4Md_m94K6abyRo1axmwI-jOC_aP1MjuJaNBSr1peN5xR9o2TtcbQHqbzMZ3Wk26n_pZOIgkCxtp_60VYCGo11TQMUlKxPnvvSGJLshNM8Q8osi-Y0/s400/Senza+titolo-7br.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5427709075188667250" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;font-size:100%;" ><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-weight: bold;">San Rocco</span><br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Il Santo</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Dalla chiesa dedicata a S.Rocco di Montpellier; il Santo, rimasto orfano, distribuì a 20 anni, il suo avere ai poveri; vestitosi da pellegrino s'avviò a Roma.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Attraversando la Toscana, avendo udito che Acquapendente era invasa dalla peste, vi accorse operando miracoli ed egualmente fece nella peste scoppiata a Piacenza.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Preso anche egli dal male, si ritirò in un bosco ove, secondo la pia leggenda, Dio gli mandò un cane a portargli il pane tutti i giorni, finchè guarì.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">E' perciò ritenuto protettore dalle malattie contagiose (1295-1327).</span><br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Le chiese di S.Rocco</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">E' da notarsi che tutte le chiese dedicate a questo Santo, in tutte le città, stanno fuori dalle mura, o nell'interno di esse a poca distanza, come prima tappa dei pellegrini; ed infatti l'attuale chiesa, quando qui fu cominciata nel 1499, era in piena campagna. Ai tempi di Alessandro VI appartenne alla confraternita degli Osti, Barcaroli e Mondezzari.</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">La facciata fu fatta nel 1832 dal Valadier.</span><br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">L'ospedale per le nascite</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Nel principio del sec. XIX qui era un'ospedale, pure detto di S.Rocco, per le donne che volevano partorire segretamente, e così scriveva il Belli nel 1834:</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">"Er Cornuto</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Ch'edè, sor testicciola de crapetto?</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Da sì che vostra moje annò a S.Rocco</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Avete arzato un'aria de scirocco</span><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">E un muso duro da serciate in petto!</span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-23693989913157419082009-12-23T14:06:00.000+01:002009-12-23T14:06:00.276+01:00VACANZE<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_aSqnBiKTquk/SyzPk7GE0iI/AAAAAAAAFg8/q2nE53mOz2M/s1600-h/natale+copia.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 256px; height: 400px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_aSqnBiKTquk/SyzPk7GE0iI/AAAAAAAAFg8/q2nE53mOz2M/s400/natale+copia.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5416932685065277986" border="0" /></a><br />Merry Christmas!<br />Buon Natale a tutti!<br />Vacanze 23 dic-11 Genn<br /></div>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-58764860331212537502009-12-22T22:25:00.005+01:002009-12-22T22:59:34.430+01:00VIA DEI CAPPELLARI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1OWI1-1bg1pvyC1d1FUmtI8-NgY4HNv8doJ7kHC77b61MSPSnIerhEIzqAmcJLEP7HSYW-c1pSiQCHOtHTwM9ULTKq1q2cAErTSgkwTC0IC2XNvWyOrZIpHgGkeP7RLNIuTIvT5QdJEs/s1600-h/cappellaribr.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 324px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1OWI1-1bg1pvyC1d1FUmtI8-NgY4HNv8doJ7kHC77b61MSPSnIerhEIzqAmcJLEP7HSYW-c1pSiQCHOtHTwM9ULTKq1q2cAErTSgkwTC0IC2XNvWyOrZIpHgGkeP7RLNIuTIvT5QdJEs/s400/cappellaribr.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5418177685338592194" border="0" /></a><span style="font-family:times new roman;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">Via dei Cappellari</span><br /><br />"La via prende il nome dai fabbricanti di cappelli che qui avevano dimora. Non convince la derivazione dal nome della famiglia di Gregorio XVI, Cappellari, visto che non risulta alcuna proprietà della famiglia nella zona né tantomeno nessuno che vi abbia mai abitato.<br /><br />La strada è antica ed un tempo formava un lungo rettifilo (probabilmente via Tecta o Porticus Maximae) che attraversava Campo de' Fiori con un percorso che, ricalcando le attuali via dei Giubbonari, via di S.Maria del Pianto e via del Portico di Ottavia, giungeva fino al Teatro di Marcello.<br /><br />Nell'Ottocento veniva così descritta: "Strada già rimarchevole ed amabilissima per oscurità, fango perpetuo, lordura sempiterna, casupole, sfasciumi, grotte ed altre simili piacevolezze che l'abitarvi è una benedizione...".<br /><br />La via ebbe anche il nome di via dell'Arco dei Cappellari per un cavalcavia tuttora esistente, detto anche Arco di S.Margherita, sembra per una Casa Santa o monastero di "bizzocche" (così venivano chiamate le donne che si ritiravano in comunità di preghiera pur non essendo suore) fondato da Paola de' Calvis.<br /><br />Ebbe anche il nome di via dei Tebaldeschi perché questa famiglia aveva qui le proprie case: all'altezza del civico 13 possiamo ancora ammirare il loro emblema, una rosa, mentre dinanzi è situato il loro palazzo più importante, con loggia e torre ancora ben visibili, sebbene rimaneggiato nel Settecento.<br /><br />Sotto l'arco, al n° 29, una lapide apposta nel 1873 ricorda che "In questa casa a dì 3 gennaio 1698 nasceva Pietro Trapassi noto al mondo col nome di Metastasio". Il poeta, forse il più insigne degli Arcadi, portò il melodramma italiano alla sua più alta perfezione, tanto che dal 1730 visse a Vienna come poeta cesareo alla corte di Carlo VI e di Maria Teresa, dove ebbe onori e favori. Scrisse tragedie, cantate, melodrammi tra cui Attilio Regolo, Gli Orti Esperidi, Didone abbandonato, Alessandro, Semiramide, Artaserse e altri. Roma lo ricorda con un monumento, opera di Emilio Gallori del 1886, un tempo situato in piazza S.Silvestro, oggi in piazza della Chiesa Nuova."<br />tratto da <a href="http://www.romasegreta.it/via_dei_cappellari.html">Roma Segreta</a></span></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-70432807883807118432009-12-20T22:35:00.003+01:002009-12-20T23:04:09.912+01:00SAN LUIGI DEI FRANCESI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAtjpVlIZ8_eHrd2CAwb5aQm6SVV5AuSDiWyGnDWbQsh20QwmjIP3Q2SOW3ZVOMUicBgK3YIL55lbDhfxlgmUVQHBcCluM6VBkKQEdaNPL1KeRl-dp9d5OHTQoyJsLTtuI1mX3GXBPBKE/s1600-h/Senza+titolo-6.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 319px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAtjpVlIZ8_eHrd2CAwb5aQm6SVV5AuSDiWyGnDWbQsh20QwmjIP3Q2SOW3ZVOMUicBgK3YIL55lbDhfxlgmUVQHBcCluM6VBkKQEdaNPL1KeRl-dp9d5OHTQoyJsLTtuI1mX3GXBPBKE/s400/Senza+titolo-6.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5417435320975789362" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-weight: bold; font-family: times new roman;">Diverse denominazioni</span><br /><span style="font-family: times new roman; color: rgb(102, 0, 0);font-size:100%;" ><span style="font-style: italic;">Nel x sec. questi pressi erano detti ad Scorticlarios, essendo il quartiere dei conciatori di pelli.</span><br /><span style="font-style: italic;">Ai tempi dei Borgia era detta p.dei Lombradi e si estendeva verso p.Madama, ancora non esistendo il pal. om.; fu anche detta .Saponaria, infine prese l'attuale nome dalla chiesa dedicaa a S. Luigi re di Francia nel 1589. Luigi IX (1226-70) fece una crociata in Egitto, ma fatto prigioniero venne riscattato col pagamento di 400.000 bisanti d'oro; avendo poi intrapresa l'ottava crociata, sbarcato a Tunisi,quì morì di peste.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La chiesa dei francesi</span><br />I Francesi ebbero da principio chiesa ed ospizio presso l'antica fondazione di Carlo Magno chiamata Campo Santo presso il Vaticano; nel III e IV sec. si trasportarono presso S.Andrea della Valle, ma trovandosi troppo ristretti, fecero un cambio di proprietà con l'abazia di Farfa.<br />Una confraternita francese fu approvata da Sisto IV nel 1475, col nome della Vergine Immacolata e S.Luigi. Questa confraternita costituì l'attuale chiesa, che fu inaugurata nel 1589.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Sepolture</span><br />Sepolcro del card. de la Grange, morto nel 1707 all'età di 105 anni, età alla quale non giunse mai alcun card.; vi sono sepolti il Valadier, il card. de Bernis e Paolina Montmorin Beaumont (1770-1803) figlia di un ministro di Luigi XVI, che, appena uscita di convento, a 17 anni si trovò maritata per convenienze sociali al conte Beaumont, che l'abbandonò indegnamente.<br />Durante il terrore fu vittima il di lei padre conte di Montmorin, che fu vilmente assassinato, mutilato e impalato. Il delitto iniziò una strage della famiglia i cui membri ad uno ad uno salirono la ghigliottina.<br />Nel 1803 la Beaumont, agonizzante per la tisi, raggiunse Chateaubriand suo amante, allora segretario dell'ambasciata a Roma, e morì il 4 novembre.<br />Sul ricco monumento ha la seguente epigrafe:<br />"Dopo aver veduto perire tutta la famiglia<br />suo padre, sua madre, i suoi fratelli, sua sorella,<br />Paolina Montmorin consumata da una malattia di languore è venuta a morire<br />in terra straniera<br />De Chateaubriand ha alzato<br />questo monumento alla sua memoria"<br /><br /></span></span><span style="font-family: times new roman; color: rgb(102, 0, 0);font-size:100%;" ><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">In precedenza..</span></span></span><br /><span style="font-family: times new roman; color: rgb(102, 0, 0);font-size:100%;" ><span style="font-style: italic;">Nel luogo ora occupato dalla chiesa era un piccolo tempio rotondo rimasto sempre inconpiuto.<br />L'area della piazza e via nei tempi imperiali era occupata da parte delle Terme Neroniane ed Alessandrine; nel 1662 vi furono rinvenute due grandi colonne, che servirono a restuarare il lato sinistro del pronao del Pantheon.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Il Nestore dei notai romani</span><br />"Vi era pure un altro uomo conosciutissimo personalmente da Lucrezia Borgia; era questi il Nestore dei notai romani, il vecchio Camillo Bencimbene, la persona di fiducia per i negozi legali di Alessandro e di tutti i cardinali e i nobili di Roma. Teneva studio sulla p.dei Lombardi (S.Luigi dei Francesi). Durò colà nell'ufficio suo fino al 1505"Gregorovius</span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-73802978615369339162009-12-14T23:28:00.004+01:002009-12-14T23:47:19.607+01:00VIA DEI CERCHI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8B22OJSWzMmOyzv0lR5jrKBliWEYvZDOO-lJmxsVlNyrQsvHClOY8_6GvZwh0MyX92Vh-sTRXRpPnIMscyfZLTr73mykDG0Jhcg1fdpCc_twrfj8ekAOKUg3GuDHPkSCQj1lvhMC59Q/s1600-h/Scansione0006br.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 305px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8B22OJSWzMmOyzv0lR5jrKBliWEYvZDOO-lJmxsVlNyrQsvHClOY8_6GvZwh0MyX92Vh-sTRXRpPnIMscyfZLTr73mykDG0Jhcg1fdpCc_twrfj8ekAOKUg3GuDHPkSCQj1lvhMC59Q/s400/Scansione0006br.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5415223989156945154" border="0" /></a><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-weight: bold;">Via dei Cerchi</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Circo</span><br />Corruzione della parola Circo.<br />La parola Circus deriva dai diversi giri, che qui facevano con i carri trainati dai cavalli.<br />La V. fu aperta da Sisto V, dove, presso i Romani, era il vicus Consinius.<br />Nel Medioevo era detta V. del Cerchio, e deve il nome agli avanzi degli archi dell'antico Circo Massimo, che erano detti "gli scivolenti" dai gradini rotti e logori da formare una discesa sdrucciolante.<br />Del Circo restano visibii alcuni avanzi all'estremità della V. per la quale si va a S. Gregorio.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Chiese sparite</span><br />Nella V. addossato ai ruderi del Settinozio, era il piccolo oratorio di S.Maria de' Cerchi, ora abbandonato e ridotto a bottega.<br />Altra chiesa sparita è S. Maria de Manu, nome derivante da una mano votiva che poi fu messa sora la strana casa barocca al'inizio della V. e il volgo la disse la mano di Cicerone; era di pietra e qualche amatore la sostituì con un brutto calco, ora quasi completamente rovinato.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La mano di Cicerone</span><br />Ai piedi degli Orti Farnesiani si può vedere una strana costruzione barocca, sulla cui facciata spicca una mano, con l'indice teso a indicare un punto lontano.<br />Numerose sono le supposizioni circa la provenienza di questo arto a sè stante: chi pensa dacesse parte di una statua, chi invece crede sia stato appositamente scolpita per dare un che di fantastico alla facciata della casa: per il popolo di Roma tuttavia questa è e resta la mano di Cicerone.</span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-24261378485051150042009-12-13T00:27:00.003+01:002009-12-13T00:42:30.515+01:00MADONNA DEI MONTI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3GwxeSdw8Z4aXoIQW1v4Z0zz3_KG2fNrVpVzPirsp8YlanTVp1v6SeGgDavpzZO-bsFF3xpdjFNsyFKpJJ40tPMDzLAixx2kS4PDkrembrn2PJhPiFaKbT5uxEGwSejT-kNN1-Iwqw0I/s1600-h/Scansione0010.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 312px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3GwxeSdw8Z4aXoIQW1v4Z0zz3_KG2fNrVpVzPirsp8YlanTVp1v6SeGgDavpzZO-bsFF3xpdjFNsyFKpJJ40tPMDzLAixx2kS4PDkrembrn2PJhPiFaKbT5uxEGwSejT-kNN1-Iwqw0I/s400/Scansione0010.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5414495992034780978" border="0" /></a><span style=";font-family:times new roman;font-size:100%;" ><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-weight: bold;">Via Madonna dei Monti</span><br /><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-family: times new roman; font-style: italic;">Qui, presso la via Leonina era anticamento il Vico Ciprio, che si vuole prendesse questo nome per buon augurio dei Sabini, che vi risiedevano nella lingua dei quali cipro era lo stesso che buono.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'asta di Orazia</span><br />"Presso questa V. i Romani, per espiare l'uccisione della giovane Orazia, eressero due are, una in onore di Giano Curazio, l'altra di Giunone Sororia.<br />Sopra queste due are venne infisso un trave, che era chiamato il trave della sorella Tigillum Sororium. Sotto questo legno, al pari dei prigionieri di guerra costretti di curvarsi sotto l'asta, dovette pur passare l'uccisore di Orazia; questa sacra cerimonia veniva mantenuta nelle età successive, per cura dei discendenti di Orazio, e la V.medesimo era denominata Tigillio Sororio." (Pais)<br /><br /><span style="font-weight: bold;">I giornali di Roma</span><br />Questa V. è in funzione come tale da circa 3000 anni e si chiamava, come si rileva da Tito Livio, Argiletana ed in essa (Lanciani) venivano pubblicati ogni giorno i giornali di Roma e mandati poi nelle province colla posta imperiale.<br />Le notizie erano varie: Atti di nascita e di morte, testamenti, resoconti giudiziari e finanziari, cambio di monete, relazioni sulle sedute del Senato, atti del collegio dei Pontefici, varietà, teatri, fatti della vita cittadina ecc.<br /></span><br /></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-41561660597602695172009-12-11T23:19:00.002+01:002009-12-11T23:48:00.554+01:00SAN VINCENZO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD-tduTmK3mFnBT7SFHP4gWwbtzMXDelO5_0fVHxchUO-Z5fYXJl2O7U0Mj3Q7kI2HSQ5VdMTWo1pW10IhN5H4JRMkd09MKFpR2IXHs6GMIZ_wuDydLQpKQd4dQkXVJjk8oZNMN56UJEs/s1600-h/vincenzo.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 310px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD-tduTmK3mFnBT7SFHP4gWwbtzMXDelO5_0fVHxchUO-Z5fYXJl2O7U0Mj3Q7kI2HSQ5VdMTWo1pW10IhN5H4JRMkd09MKFpR2IXHs6GMIZ_wuDydLQpKQd4dQkXVJjk8oZNMN56UJEs/s400/vincenzo.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5414106778043277730" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Via S.Vicenzo<br /></span></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /><span style="font-weight: bold;">La bella nipote del Mazzarino</span><br />Dalla chiesa dedicata a SS.Vicenzo e Anastasio, fatta riedificare nel 1650 dal card.Mazzarino con architettura del Longhi il Giovane, il quale nella facciata pose tante colonne, che da volgo fu soprannominata "Canneto di marino Longhi".<br /><br />Nell'alto della facciata troneggia lo stemma del card. Mazzarino: un fascio littorio attraversato da una banda caricata di tre stelle a cinque punte.<br />Sotto detto stemma, sovrastante la porta d'ingresso della chiesa, è il busto di una donna, che sembra riproduca le sembianze di Ortensia Mancini la più bella fra le nipoti del cardinale.<br /><br />Il potentissimo cardinale era nato a Roma, da un siciliano Pietro, divenuto cameriere e poi intendente dei Colonna, e da una figlioccia del Connestabile, Ortensia Buffalini o Ruffalini.<br />Giulio Raimondo Mazzarino era nato "vestito",scrive un biografo, cioè "involto in una certa pellicina sottile come una cipolla";con la camicia insomma.<br />Della sua strepitosa carriera beneficiò tutta la sua famiglia.<br />Il padre, rimasto vedono, sposò una Orsini e visse gli ultimi anni in mezzo agli agi, nel palazzo oggi Pallavicini-Rospigliosi; un nipote diventò duca di Nevers; un nipote connestabilessa (Maria Mancini, sposa di un Colonna), sei nipoti duchesse, sposate con i più bei nomi di Francia.<br />Ortensia fu dallo zio rifiutata (due volte) a Carlo II d'Inghilterra e al futuro Pedro II di Portogallo, e offerta invece senza successo a Luigi XIV, che aveva amato troppo sua sorella Maria.<br />Infine il Mazzarino fece sposare Ortensia a Armand de la Porte de la Meilleraie, con 400.000 scudi di dote e la promessa di nominarlo sue erede se avesse assunto titolo e armi dei Mazzarino.<br />Bellissima, ben più di quanto ci dica il busto della facciata della chiesa, dotata di tante attrattive che ancora a quarant'anni aveva ammiratori pronti a battersi in duello per lei, Ortensia non fu una moglie esemplare (ma "la sua giustificazione", scrisse Mme de Sevigné, "era impressa sulla faccia del marito") nè una donna tranquilla; ebbe anzi una vita non meno avventurosa della sorella,punteggiata di continue fughe (anche Maria continuava a scappare dal marito), talvolta in abiti maschili, reclusioni in conventi, evasioni. Poi trovò ospitalità in Inghilterra, presso l'antico spasimate Carlo II, e si quietò; col tempo si diede alla cultura, si creò una piccola brillantissima corte.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Ortensia o Maria?</span><br />Secondo altri il busto sarebbe quello di Maria, sorella di Ortensia.<br />Amante del giovane Luigi XIV, che concepì per lei una vera passione, la bella Maria venne sposata al principe Colonna.<br />Condusse una vita piena di amori e di scandali finchè il marito decise di metterla in convento in Ispagna, dove morì.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">In interiore homine</span><br />Nell'abside, dietro le rispettive lapidi, sono conservati gli organi tolti per l'imbalsamazione a quasi tutti i papi dal 1590 (Sisto V) al 1903 (Leone XIII).<br />Sisto V inaugurò l'uso legando spontaneamente i propri precordi, in testimonianza d'ossequio e a perpetua memoria.<br />Dopo 24 ore dalla morte del papa si apre il cadavere per imbalsamarlo: i visceri si estraggono e si racchiudono in un vaso da depositare nel sepolcro o, in passato, appunto nella chiesa dei SS.Vincenzo e Anastasio.<br />Il motivo?<br />La chiesa è la parrocchia del Quirinale, residenza papale fino al secolo scorso. L'usanza un pò macrabra fu abolita da Pio X.<br />Per la presenza dei precordi di pontefici, il Belli definì la chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio "un museo de corate e de ciorcelli", spiegando in nota che con questo termine i romani indicano "i visceri nobili dei minuti animali da macello".<span style="font-weight: bold;"></span><br /> <br /><span style="font-weight: bold;">Fienaroli</span><br />In questi pressi, nell'età di mezzo, era un vic. detto dei Fienaroli, dai venditori di fieno che vi avevano dimora e commercio.</span></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-85557807603098531732009-12-10T23:16:00.002+01:002009-12-10T23:29:29.413+01:00VIA DELLA SCROFA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3RcY_2k2z0mqRPUa01fCC9sdfIY6qXvVTZS2sVu4i5D6q_o9GEJPqjrCZN8DZbAr9EEGWv7BgCDfM_xgiMSjMFldsjeh4yDS8Kv9BbfsXLA0vY4mqHzVTWjzrtm6ve86ujLx9-OHtlSk/s1600-h/scrofa.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 315px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3RcY_2k2z0mqRPUa01fCC9sdfIY6qXvVTZS2sVu4i5D6q_o9GEJPqjrCZN8DZbAr9EEGWv7BgCDfM_xgiMSjMFldsjeh4yDS8Kv9BbfsXLA0vY4mqHzVTWjzrtm6ve86ujLx9-OHtlSk/s400/scrofa.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5413735281450995570" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">Via della Scrofa<br /></span></span><span style="font-style: italic;"><br />Dalla scultura in pietra, raffigurante detto animale, conficcata nelle mura dell'ex convento degli Agostiniani, sede per molto tempo del Ministero della Marina; residuo di una fontana fatta fare da Gregorio XIII.<br />Si trova dopo il portone n°84, murato a circa un metro d'altezza. Gettava acqua dalla bocca e faceva parte della fontanella che ora si trova sull'angolo della via stessa.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Campo Marzio, rione</span><br /></span><span style="font-style: italic;"><br />Comprende tutta la pianura, che corre tra il Campidoglio, il Quirinale, il Pincio fino al Tevere.<br />Ha per stemma una mezzaluna in campo turchino.<br />Questo campo in antecedenza detto Tiberino, fu dal Popolo Romano dedicato a Marte, dopo la cacciata dei Traquini, che quì avevano le loro proprietà.<br />La pianura era fuori del recinto serviano e destinata agli esercizi militari; poi, essendo stata occupata da splendidi edifici, per l'aumento della cavalleria fatto da Cesare, non essendo più adatta a campo militare, fu nella parte libera adibita alle corse e alla ginnastica.<br />Il campo militare, quando l'esercito romano, divenne permanente, fu a Centocelle e gli alloggiamenti furono costruiti nella zona superiore del Celio.</span></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-23625763816782806482009-12-08T22:54:00.002+01:002009-12-08T23:09:18.611+01:00VIA DEL BANCO DI SANTO SPIRITO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTrNfOH4gsCVzO9XALroZXe684ZpM3SNPh_2d4aDFPqxcgif16hJMbVMykq76tqjvhfXdQKkfyyBsy7sTREERyKoAoi9rqJbN3jXfUO7ntM-zggej6CF-TftBPz8OM6T-uIsCS2nymIA0/s1600-h/15exnkm.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 265px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTrNfOH4gsCVzO9XALroZXe684ZpM3SNPh_2d4aDFPqxcgif16hJMbVMykq76tqjvhfXdQKkfyyBsy7sTREERyKoAoi9rqJbN3jXfUO7ntM-zggej6CF-TftBPz8OM6T-uIsCS2nymIA0/s400/15exnkm.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5412987316757263010" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Via del Banco di Santo Spirito<br /></span></span><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /></span></span></span><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-weight: bold;">Canale di Ponte</span><br /></span></span></span><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Questa V. e quella di Bianchi Nuovi erano in antecedenza chiamati Canale di Ponte. Un commentatore spiega:"divenendo nelle inondazioni del Tevere simile ad un canale". Ma probabilmente la spiegazione esatta è un altra, infatti tutta Roma quando il Tevere rompeva, diventava simile ad un canale e anche a qualcosa di peggio. Il "canale raccoglieva nel suo breve, affollatissimo corso, tutta la gran massa dei pellegrini che provenivano dalla classica "zampa d'oca", formata da cinque importantissime vie convergenti, e che si recavano a traversare il ponte S.Angelo per raggiungere S.Pietro e il Vaticano.</span></span></span><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-weight: bold;"><br /><br />La zecca</span><br />Paolo V (1606) trasformò la vecchia zecca di Giulio II in un Banco, che chiamò di Santo Spirito, dall'om.ospedale da cui precedette; nel quale si depositava il denaro con sicurezza, ma senza percepire interesse. </span></span></span><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Quì ebbero banco : i Cacciaporci, i Calvi, gli Spinelli, i Cigala, i Vivaldi, i Ricasoli, i Tornabuoni, i Medici, e presso il ponte i pozzi e gli Altoviti.</span></span></span><br /><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /><span style="font-weight: bold;">Orrendo spettacolo<br /></span>Nella chiesa dei Santi Celso e Giuliano fu deposto, con capo mozzo dal busto, Renzo Colonna protonotaro, decapitato in Castel Sant'Angelo come colpevole di ribellione, mentre un nipote di papa Sisto IV, un Riario, saccheggiava e incendiava le sue case presso la chiesa dei Santi Apostoli.<br />Ad un certo punto, ecco entrare in chiesa la madre del giustiziato e, orrendo spettacolo, sollevarne per i capelli la testa, lanciando maledizioni contro il pontefice.<br />Fu un episodio della lotta fra i Colonna e gli Orsini, sostenuti da Sisto IV (XV secolo). </span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-81424332250163722862009-12-07T22:45:00.004+01:002009-12-07T23:19:03.833+01:00ARCO DELLA PACE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTcIKRN3rmCi3p76Yq3RidcOwS5peI8uT1eGXrfOmIEUs1JcaWbaOl8POoMUIAWgAum2ZzNVi8ubEdjaLLuU8WspxiFeyhZbUBzijQ1J4jaDOtLj7FsBgy4nLaxHgYwM_wup7il_5cQg/s1600-h/f4h82r.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 322px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYTcIKRN3rmCi3p76Yq3RidcOwS5peI8uT1eGXrfOmIEUs1JcaWbaOl8POoMUIAWgAum2ZzNVi8ubEdjaLLuU8WspxiFeyhZbUBzijQ1J4jaDOtLj7FsBgy4nLaxHgYwM_wup7il_5cQg/s400/f4h82r.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5412613836979148930" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0);font-family:times new roman;" >Arco della Pace, Via della Pace<br /></span><span style="font-style: italic; color: rgb(102, 0, 0);font-family:times new roman;" ><br />Dalla chiesa dedicata a S.Maria della Pace, il cui chiostro fu edificato dal Bramante nel 1504.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">I rivenditori d'acqua</span><br />Qui in antecedenza era la chiesetta di S.Andrea o S.Maria de Aquarenariis o Aquaricariis, abitandovi i rivenditori d'acqua, quando nei secoli di mezzo Roma, difettando di acque potabili, adoperava l'acqua del fiume, dopo averne fatto depositare l'arena; da ciò la V. ebbe nome degli Acquarenari.<br />Infatti ancora nel 1517 l'Ariosto raccomandava al fratello Galasso di tenergli pronta, per il suo arrivo a Roma, dell'acqua purgata del Tevere:<br />"Fa ch'io trovi dell'acqua non di fonte,<br />Di fiume sì, che già sei di veduto<br />Non abbia Sisto ne alcun altro ponte"<br />Questi acquarinari l'attingevano con barili all'altezza del Ponte Milvio e l'andavano distribuendo per le case; ed a causa della facoltà che avevano d'introdursi in ogni casa ebbero fama di mezzani.<br />Alla corporazione degli Acquarinari apparteneva la madre di <a href="http://stradarioromano.blogspot.com/2009/10/portico-dottavia.html">Cola di Rienzo</a>, che viveva "di panni lavare e di acqua portare".<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La Vergine ferita</span><br />In detta chiesetta era una immagine della Vergine che, colpita da un sasso gettatole contro, avrebbe sgorgato sangue.<br />Sisto IV vi si recò in processione e fece voto di erigere in quel sito un magnifico tempio alla Vergine, se si fosse potuta evitare la guerra minacciata dalle funeste conseguenze della Congiura dei Pazzi a Firenze;<br />infatti, scongiurata la guerra, venne edificata nel 1480 l'attuale chiesa dedicata a S.Maria della Pace.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Pasquino</span><br />Il giorno della riconsacrazione, essendo stato eretto un arco trionfale nel cui mezzo campeggiava il ritratto del papa con sotto l'iscrizione:<br />"Orietur in diebus nostris justitia et abundantia pacis" (nascerà ai giorni nostri la giustizia e l'abbondanza della pace",<br />Pasquino gli cambiò l'orietur in morietur e il pacis in panis :<br />"Morirà ai giorni nostri la giustizia e l'abbondanza del pane"</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-31284078973685295252009-12-07T22:22:00.002+01:002009-12-07T22:42:39.530+01:00VICOLO DEL FARINONE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivHRSWO99gpsPB-X8WKEGiRsAzHMHa4tdMHtZkuu1SnjncAs0PDauIa7V_dh8fp1yNaSpuDZYkzJmfQoa-X9d15jtWPH_qXZrmRiJBiykDuiIAolk9w_2wY7iGz6RprxGr8FbZywT-wig/s1600-h/2h5qxxy.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivHRSWO99gpsPB-X8WKEGiRsAzHMHa4tdMHtZkuu1SnjncAs0PDauIa7V_dh8fp1yNaSpuDZYkzJmfQoa-X9d15jtWPH_qXZrmRiJBiykDuiIAolk9w_2wY7iGz6RprxGr8FbZywT-wig/s400/2h5qxxy.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5412608708123581970" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman; color: rgb(102, 0, 0);font-size:100%;" ><span style="font-style: italic; font-weight: bold;">Vicolo del Farinone</span><br /><br /><span style="font-style: italic;">dai vari depositi di Farina<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Rione Borgo</span><br /><br />Anche detto città Leonina o Città Nuova, da Leone IV, che lo cinse di mura.<br />La parola borgo viene da burg (quartiere), che così chiamavano i Sassoni il loro quartiere, che si era formato vicino all'ospedale di S.Spirito.<br /><br />Solo il 9 dicembre 1586, regnando Sisto V, i Conservatori, i Senatori, il Priore dei Caporioni, raccolti a pubblico consiglio in Campidoglio, deliberarono di assumere la città Leonina a decimoquarto rione di Roma col nome di Rione Borgo, avente per stemma un leone in campo rosso, che posava sopra una cassa ferrata, con la destra branca poggiata sopra tre monti, che avevano sulla sommità una stella;<br />stemma proprio della famiglia di Sisto V, col motto:<br />"Vigilat sacri Tthesauri custos";<br />alludendo il leone, al nome dato al Borgo da Leone IV di città Leonina, e col cassone cerchiato di ferro, ai tre milioni di scudi che Sisto V ripose in Castel Sant'Angelo nei cassoni ancora visibili.</span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-53031690861909533692009-11-26T22:54:00.006+01:002009-11-26T23:23:23.115+01:00VIA DI SANTA MARIA DELL'ANIMA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLd-br-I2s-_XUX-j42gtWxMwuz_FCyYnWBAMS8wt3TY_zYb4A0XkeS0INNUiH32rmwPx52UkZ4QdLcIU46D-nHWFrIQUSjiTn-tjGFEQrjgE7sWrNKSFsY1NQcGLFQIA1GBOqPihIMgk/s1600/navonabr.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 318px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLd-br-I2s-_XUX-j42gtWxMwuz_FCyYnWBAMS8wt3TY_zYb4A0XkeS0INNUiH32rmwPx52UkZ4QdLcIU46D-nHWFrIQUSjiTn-tjGFEQrjgE7sWrNKSFsY1NQcGLFQIA1GBOqPihIMgk/s400/navonabr.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5408534444918499538" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-weight: bold; font-family: times new roman; font-style: italic;">Via di Santa Maria dell'Anima</span><br /><br /><span style="font-style: italic; font-family: times new roman; color: rgb(102, 0, 0);">Durante il '400, la maggior parte di questa V., essendo fiancheggiata da proprietà della famiglia Mellini, era detta Mellina, o di S.Agnese.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'immagine di Maria</span><br />Dove ora sorge la chiesa di Santa Maria dell'Anima, nel '500 si rinvenne una immagine di Maria seduta, avente due fedeli prostrati ai suoi piedi, simboleggianti due anime che pregavano, da ciò il nome della via. La chiesa è architettura di Sangallo e La sacra Famiglia sull'altare è di Giulio Romano.<br />Chiesa e attiguo ospizio vennero fondati da un tal Giovanni di Pietro, fiammingo, a benefizio dei suoi connazionali.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">I marmi di Domiziano</span><br />Chiesa di S.Nicola dei Lorenesi, già S.Caterina, ha la facciata formata coi marmi dell'antico stadio di Domiziano.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La torre di Via di Tor Millina<br /></span>Dalla famiglia Millini o Mellini, una delle più nobili ed antiche di Roma.<br />Cresciuta in ricchezze si divise in due rami: uno ebbe le case di S.Salvatore in Onda, l'altro, più noto, quelle che erano in questa V. in modo da dare il nome non solo alla contrada, ma anche ad una chiesa, che qui sorgeva dedicata a S.Nicola, detta de Mellini.<br />Delle loro sontuose dimore rimane quasi più nulla, perchè la maggior parte venne acquistata da Innocenzo X per accrescere il pal.Pamphilj. Tuttavia sorge ancora ben conservata la torre, ora ridotta ad abitazione di privati, manifesta opera del principio del sec.XIV.<br />Sull'alto di essa, nel parapetto sopra i beccatelli si legge ancora a caratteri di terra cotta: Mellini.<br />Sulle pareti si scorgono traccie di graffiti.</span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-2911996415683362982009-11-14T15:34:00.004+01:002009-11-14T15:42:53.323+01:00VIA ARCO DELLA CIAMBELLA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYa-We-hV8X1KKWyd23ESjtBqYE_wS4Do6j2awX4xnjqfiWvhkKUtoHoaJCfeHnheAV2hCYRNBwMCFRxOZj2i-rq53-arm-b8a8HvgfBXAwfrX9dq4DFO_rVjlO0rnQNznD9wJWHfjmpE/s1600-h/Scansione0002br.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 351px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYa-We-hV8X1KKWyd23ESjtBqYE_wS4Do6j2awX4xnjqfiWvhkKUtoHoaJCfeHnheAV2hCYRNBwMCFRxOZj2i-rq53-arm-b8a8HvgfBXAwfrX9dq4DFO_rVjlO0rnQNznD9wJWHfjmpE/s400/Scansione0002br.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5403968255754796354" border="0" /></a><br /><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Via Arco della Ciambella<br /></span></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /><span style="font-weight: bold;">Varie provenienze</span><br />Dagli avanzi semicircolari ancora esistenti, nel medio evo detti "Lo Rotulo", di un'antica sala di aspetto, o secondo altri del Laconico o Va</span></span><span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">porario delle Terme di Agrippa;<br />secondo Flaminio Vacca, volendo il card.Della Valle cavar tesori, fece qui scavare, e trovò la gran corona di metallo dorato, che guarniva l'occhio della volta o tolo della scala, e avendo forma rotonda i cavatori dissero:"Ecco la Ciambella".<br />Il Lanciani non crede a questa storiella, avendosi memoria di una osteria di tal nome dal giubileo di Alessandro VI.<br />Il nome probabilmente deriva da uno scalpellino nominato Ciambella, che qui aveva bottega.<br /><br />L'arco fu demolito nel pontificato di Gregorio XV.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'edicola miracolosa</span><br />"Osservasi l'immagine della Madonna che il 9 Luglio 1796 aprì le pupille, rinnovandosi questo miracolo per tre settimane".(Marchetti)<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La sala delle Terme</span><br />"La strada presente taglia la gran sala delle Terme, trapassando sotto uno dei due ingressi arcuati, che mettevano anticamente in essa. Da tale trapasso sotto i detti archi, è rimansto il nome di Arco della Strada"(Maes).<br /></span></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-58495754960156603832009-11-09T23:01:00.006+01:002009-11-09T23:30:18.899+01:00S.MARIA IN TRASTEVERE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQy9MzUiCGphyX3amBRanwOx-urOhJ3twcVrt_pZ54tytucPTwx-_-EzEkqdj_dCvw0nyj_yXDWcjXuEVutOofXnfEIFTsPTs0UOpaX2et8e3bMI5OkzpL__lFsw9LgMsTbdmU3by5zAQ/s1600-h/Scansione0008.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 311px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQy9MzUiCGphyX3amBRanwOx-urOhJ3twcVrt_pZ54tytucPTwx-_-EzEkqdj_dCvw0nyj_yXDWcjXuEVutOofXnfEIFTsPTs0UOpaX2et8e3bMI5OkzpL__lFsw9LgMsTbdmU3by5zAQ/s400/Scansione0008.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5402228361329349714" border="0" /></a><br /><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">S.Maria in Trastevere<br /></span></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br />Dalla chiesa om. edificata nel 340 da Giulio I. Fu la prima innalzata in onore della madre di Dio, e venne chiamata Titulus Callixtu, dal famoso trasteverino Callisto, che quì aveva sue proprietà, e nelle quali continuò ad abitare anche quando fu innalzato il ponteficato.<br /></span></span></span><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br />Questa chiesa fu anche detta Fons Olei, perchè, racconta Dione Cassio nel 753 a Roma, poco prima della nascita del Redentore, vi scaturì una sorgente d'olio (nafta).</span></span></span><br /><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">I mosaici della facciata sono dei tempi di Innocenzo II.<br />Si crede che le 24 colonne della basilica appartennero all'Iseo Campense, donde l'avrebbe tolte Innocenzo II, che fece inoltre il campanile e la fontana, che adorna la piazza.</span></span></span><br /><span style="font-family:times new roman;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br /><span style="font-weight: bold;">Il papa nel pozzo</span><br />In questo luogo il pontefice fu gittato in un pozzo, ed il cadavere fu sepolto nel cimitero di Calepodio, fuori Porta S.Pancrazio, da dove Gregorio IV nell'828 lo tolse, insieme al corpo di S.Cornelio, per deporli in questa chiesa.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Vino e Cristianesimo</span><br />Il tempio occuopa l'area dell'antichissima Taberna Meritoria, cioè il quartiere dei soldati veterani, benemeriti della patria; presso la quale era la caserma per i marinai della flotta di Ravenna.<br /><br />Da Lampridio sappiamo, che presso il luogo ove è S.Maria in Trastevere, eravi un oratorio, che era stato tolto ai Cristiani poco prima che Alessandro Severo salisse al trono e vi erano state poste le Cellae Vinariae, specie di deposito di vino.<br />I cristiani ricorsero a detto imperatore per riavere quel locale, ed egli appagò il loro desiderio, decretando essere meglio consacrare un luogo a Dio, che abbandonarlo ai bevitori di vino.<br />Si crede che Mammea, madre di Alessandro Severo, fosse cristiana. Sulla porta del suo palazzo, che aveva aperto al pubblico per rendervi giustizia, aveva fatto scrivere questa evangelica sentenza "Quod tibi fieri non vis, alteri ne faceris", e sembra che avesse persino l'idea di innalzare un tempio a Gesù.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La pietra degli Angeli</span><br />"Sul Gianicolo esisteva un tempietto dedicato agli Angeli, eretto sul posto ove era una pietra sulla quale una pia tradizione voleva che si genuflettessero gli Angeli presenti alla crocefissione di S.Pietro; quella pietra venne trasportata per ordine del vescovo Deattis in S.Silvestro e Dorotea nel sec.XVI, e quindi in S.Maria in Trastevere" (Terribilini)<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Labirinti</span><br />Nel sec.XII furono di moda nelle chiese i laberinti; ne fu conservato uno in questa chiesa fino al 1850; era formato così: nel pavimento stava segnata una via, che faceva 6 giri concentrici, con piccole lastre di marmo colorato, divisa da una balaustra marmorea bassa e di m.3.33 di diametro, in cui in mosaico colorato era indicata un'altra via. Il significato simbolico era il seguente: l'uomo chiuso nei corridoi inestricabili del vizio, non ne può uscire, se la grazia divina non gli fornisce il filo.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Iscrizioni</span><br />Nell'atrio sono notevoli due iscrizioni: in una un certo Cocceius, liberto imperiale, ricorda che nella sua vita coniugale, durata 45 anni e 11 giorni, non ebbe mai lite con sua moglie Nice!<br />L'altra in cui un ignoto marito chiama Attidia: moglie rarissima!<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Antico cimitero</span><br />"A fianco della navata della basilica, sussiste ancora, in parte, l'antico cimitero per i morti della parrocchia (fino al 1847), e quelli rilevati nelle campagne dall'Arciconfraternita della Morte (fino al 1585). In detto cimitero si facevano le rappresentazini sacre dell'ottavario dei morti"(Bevignani)<br /></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-7877556277742794992009-10-29T23:28:00.003+01:002009-10-29T23:56:13.507+01:00PIAZZA DELLA MADDALENA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDi5HEGgy6ON7eKehm0nKPygsMYEvxaJ7M65gG8uYHvaBCmEtXSHZzhxwfOVsnQaG8Pq4tp8m2BiNvY3kN6X6HJ5Qhujz9UPS_TF-C2HxCWKm8atBzB6WiXcOm87pWOmZr1DBy_lBAfmg/s1600-h/Scansione0004.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 314px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDi5HEGgy6ON7eKehm0nKPygsMYEvxaJ7M65gG8uYHvaBCmEtXSHZzhxwfOVsnQaG8Pq4tp8m2BiNvY3kN6X6HJ5Qhujz9UPS_TF-C2HxCWKm8atBzB6WiXcOm87pWOmZr1DBy_lBAfmg/s400/Scansione0004.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398152698749405186" border="0" /></a><br /><span style="font-family: times new roman;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">Piazza della Maddalena<br /><br /></span></span><span style="font-style: italic;">La P. fu aperta da Urbano VIII, come da lapide ivi esistente. Quì anticamente giungevano le Terme Alessandrine.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Una chiesa di zucchero</span><br />Prende nome dalla chiesa om. cominciata nel 1676; la facciata barocca è opera di Giuseppe Sardi.<br />Oltre che sulle casette di S.Ignazio (v.) e sulle opere del Borromini, gli strali della critica neoclassica si appuntarono contro la chiesa della Maddalena, fantasiosa delizia del rococò (si veda soprattutto la sagrestia, forse la più bella di Roma).<br />In particolare fu criticata la facciata; un neoclassico la definì "il non plus ultra del gusto stravolto" tacendone volutamente l'autore "perchè non degno di essere nominato"; il Gnoli, con aria di saccente disprezzo la disse "tutta lavorata come fosse di zucchero".<br /><span style="font-weight: bold;"><br />Il frate dragone</span><br />Nella Chiesa della Maddalena è sepolta Teresa Benicelli, fanciulla romana morta d'amore per Pio Pratesi, cadetto dei dragoni del papa, che aveva dovuto lasciare per volontà dei parenti.<br />Un giorno, sorpresa mentre scriveva al suo innamorato, fu aspramente redarguita dai fratelli che non la lasciaron più in pace, e con intrighi ottennero di far trasferire il Pratesi a Viterbo. La fanciulla spasimante divenne melanconica e deperì in tal modo che il medico curante avvertì la famiglia che ogni speranza di guarigione era perduta. Allora i parenti, mutato parere, permisero al giovane di venirla a visitare; il giovane venne, ed entrato nella camera della moribonda, se la strinse al seno baciandola, ma ella ebbe solo forza di dire "E' troppo tardi".<br />Dopo tre giorni morì, e tutta Roma prese parte ai funerali in S.Salvatore in Lauro.<br />Nel mezzo del tempio eretto il catafalco ove sopra era visibile la povera Teresa vestita da sposa; improvvisamente il giovane ufficiale si appressò alla bara, baciò in fronte la povera morta e preso un fiore che ella aveva sul petto, fuggì.<br />Il Pratesi, giunto a casa, puntò la pistola al cuore, e per due volte fece inutilmente scattare il grilletto; allora, come per divino avvertimento si recò alla chiesa dei Cappuccini. Otto giorni dopo il giovane venticinquenne vestiva il saio, e passati 2 anni, padre Pacifico, che tale fu il nome preso, celebrava la sua prima messa sulla tombra dell'amata Teresa.<br /></span><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"></span></span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-32418029185328029282009-10-29T23:08:00.002+01:002009-10-29T23:20:41.729+01:00VIA DI MONTE BRIANZO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN_5tOmDPZtR65mHHdEpwr5H_xrdy17ZcqY0F5bfg_eOiZbMUHVt5LeqNUL1KhD4eAeuLoQiXg8pKqtm_JChJMGKHKs7oIiyGba6HH7IA1fk1N3blTuYdV5opo9LW0hWfdpTZuSDuY7D8/s1600-h/orso.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 321px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN_5tOmDPZtR65mHHdEpwr5H_xrdy17ZcqY0F5bfg_eOiZbMUHVt5LeqNUL1KhD4eAeuLoQiXg8pKqtm_JChJMGKHKs7oIiyGba6HH7IA1fk1N3blTuYdV5opo9LW0hWfdpTZuSDuY7D8/s400/orso.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5398147560401990450" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman; font-weight: bold;">Via di Monte Brianzo<br /></span><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;"><br />Secondo alcuni, deve il nome alla colonia, quì stabilita, di cittadini di Briançon, che Gregorio XI nel 1376 condusse a Roma, quando ristabilì la sede papale;<br />Secondo altri dalla colonia, che quì si stabilì di cittadini della Brianza, che facevano commercio di vino.<br /><br />Quando Sisto IV nel 1471 sistemò e lastricò la via, questa prese per poco il nome di V.Sistina.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La chiesa dei Tintori</span><br />Chiesa di S.Lucia della Tinta, già detta S.Lucia Quatuor Portarum, dalle quattre vicine piccole porte, che si aprivano nelle mura, che costeggiavano il Tevere. L'appellativo della Tinta deriva dall'essere questa la contrada ove erano riuniti i tintori di stoffe, e la chiesa appartenne alla loro corporazione.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">La Torre</span><br />Torre di S.Lucia, l'ultima esistente della cinta di mura, che proteggeva Roma dalla parte del Tevere e propriamente a difesa della posterula Tiberina; altra consimile venne demolita ai nostri giorni in V. del Melangolo.<span style="font-weight: bold;"></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-91538330459828397962009-10-25T00:23:00.004+02:002009-10-25T00:45:56.571+02:00BASILICA DI SANT'AMBROGIO E CARLO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA-ZHszVdCRkd4Y_IT_pVqi6bmhuHkVvxmEjFFlhnli4NdWdk9Za3O0LS3KSvkitXoQC3mKmwIPTNuYoc58Rc_SymAp3x_kU5w_ahS-WgSS6hY_9RYux6-4HcVp_VFF4_uF1cUOn2m-Gg/s1600-h/s.ambrogio.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 338px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA-ZHszVdCRkd4Y_IT_pVqi6bmhuHkVvxmEjFFlhnli4NdWdk9Za3O0LS3KSvkitXoQC3mKmwIPTNuYoc58Rc_SymAp3x_kU5w_ahS-WgSS6hY_9RYux6-4HcVp_VFF4_uF1cUOn2m-Gg/s400/s.ambrogio.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5396296216994687522" border="0" /></a><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-weight: bold; font-family: times new roman;">Basilica di Sant'Ambrogio e Carlo</span><br /><br /><span style="color: rgb(102, 0, 0); font-style: italic; font-family: times new roman;">Dalla chiesa, al <a href="http://stradarioromano.blogspot.com/2009/07/via-del-corso.html">Corso</a>, dedicata al nobile milanese S.Carlo Borromeo (1538-1584), che da card. abitò in Roma al pal. Altemps e poi al palazzo Colonna.<br />La chiesa è pure dedicata a S.Ambrogio, e fu costruita dalla nazione Lombarda, essendo papa Sito IV (1471), nel luogo ove era una piccola cappella in onore di S.Nicolò del Tufo. Nel 1612 il card.Omodei, su disegni di Onorio Longhi, la riedificò. La cupola, la tribuna e l'altar maggiore sono opera di Pietro da Cortona; la facciata del prete G.B.Menicucci e dal cappuccino Mario da Canepina.<br />Dietro l'altar maggiore conservasi il cuore di S.Carlo Borromeo.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'Arcadia</span><br />Aderente alla Chiesa è la sede dell'Arcadia. Nela seconda metà del sec.XVI, Cristina di Svezia, nel pal.Riario istituì l'Accademia Reale, che poi divenne l'Arcadia.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Il rogo dei Cesari</span><br />Quì era l'Ustrino o rogo dei Cesari rinvenuto nel 1777 a 4 m. di profondità, ove furono cremati i cadaveri di Marcello, Ottavio, Caio, e Lucio Cesare, Augusto, Tiberio, Claudio ecc. L'Ustrino era un giardino ombreggiato da pioppi; chiuso da una cancellata in bronzo, con in mezzo il rogo in marmo bianco.<br />All'ingresso Augusto aveva fatto murare le famose tavole di bronzo, che narravano i suoi fausti, che poi presero il nome di Ancyranae, essendone stata travata una copia nelle rovine del tempio di Augusto ad Ancyra nell'Asia Minore; le originali erano già da secoli smarrite.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Cucina di piazza</span><br />In questa piazza per tutto il sec. XVIII si friggeva il pesce, ed in grandi caldaie si cuocevano trippe ed erbaggi. </span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4399451033851686703.post-9958053514844624532009-10-20T22:46:00.004+02:002009-10-20T23:12:16.655+02:00VICOLO DELL'ORSO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWqmiJ4YUUjGoUMQdq0dmp2M8y1Pj8TD9ZaZmIG6VeQNAbbkG3aakiLj5WCBe9KDZ0vwNFmOv6wEmQB54pF2BS3LD8eQQexh1gHxcU90RuGjKx1PAS1QtjWs1z47FgLcZTmlBIi1qHHnc/s1600-h/roma-orso.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 299px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWqmiJ4YUUjGoUMQdq0dmp2M8y1Pj8TD9ZaZmIG6VeQNAbbkG3aakiLj5WCBe9KDZ0vwNFmOv6wEmQB54pF2BS3LD8eQQexh1gHxcU90RuGjKx1PAS1QtjWs1z47FgLcZTmlBIi1qHHnc/s400/roma-orso.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5394786576892861410" border="0" /></a><span style="font-family: times new roman;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);">Vicolo dell'Orso<br /></span></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(102, 0, 0);"><br />Circa tale denominazione vi sono opinioni diverse...<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Gli Orsini</span><br />Gli Orsini nel medioevo, come dalle torri guelfe si notava, erano signori di questa contrada; e perciò da un loro stemma in marmo raffigurante un orso, che era all'angolo di V. del Soldato, avrebbe preso il nome la via. Secondo l'Adinolfi invece, avendo Nicolò III donato ad un Orso Colonna il Castel S.Angelo e due torri, che erano alla estremità di questa via, dalle quali egli riscuoteva la gabella sulle barche che passavano pel fiume, la V. avrebbe avuto da detto Orso il nome.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Il goffo bassorilievo</span><br />Il Maes crede che il nome derivi da un antico bassorilievo rappresentante un leone che si azzuffa con un cervo, nel quale il leone era rappresentato con tanta goffaggine che dal volgo poteva scambiarsi per un orso. Detto bassorilievo è incastrato all'angolo di V.del Soldato.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'albergo dell'Orso</span><br />Infine altri crede dall'insegna dell'albergo (prima Osteria), tutt'ora esistente, ove abitò Montaigne, Rabelais e forse Dante, ambasciatore presso Bonifacio VIII nel giubileo del 1300, e secondo il Noack anche il Goethe, la prima volta che giunse in Roma nel 1786.<br />Non sappiamo gli altri, ma spesso Montaigne rischiava di uscire in barca, quando il tempo era piovoso: allora il Tevere rompeva proprio davanti all'Osteria, per allagare l'intera città.<br />In compenso, la locanda era ammobiliata assai riccamente, con un fasto che Parigi avrebbe potuto invidiare, e non vi mancavano bronzi, dorature, broccati di seta e d'oro degni di una corte.<br /><span style="font-weight: bold;">Lo scheletro in gabinetto</span><br />Nella caditoia (cioè latrina pensile) medievale che sporge dal fianco dell'albergo dell'Orso, e che era murata probabilmente da secoli, fu trovato nel giugno 1936 uno scheletro d'ignoto.<br />Il ritrovamento avvenne nel corso di lavori di restauro. Alcuni denti robusti e sani confitti in un pezzo di mascella fecero pensare che lo scheletro fosse appartenuto a un giovane.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">L'intraprendente Vannozza</span><br />Al capo opposto della via rispetto all'Osteria dell'Orso ce n'era una intitolata a un'altra fiera, il Leone. Era condotta da Vannozza de'Catanei, l'amante di Rodrigo Borgia, papa Allessandro VI, allora sposata a Jorno o Giorgio della Croce e poi in seconde (o,secondo alcuni, terze) nozze a Carlo Canale.<br />Vannozza e Carlo, in un anno di recessione, ottennero dal papa Alessandro di poter vendere vino senza averne pagato la bolletta.<br /><br />La V. ebbe pure nome di Sistina da Sisto IV che la fece lastricare.<br /><br />In questa contrada, sostituita poi da V.Condotti e p.di Spagna, affluivano i migliori ospiti che capitavano a Roma e, grazie ai bisogni della clientela, vi si erano stabiliti anche nolleggiatori di portantine, vetture e presta cavalli, dai quali un vic. poco discosto prese il nome.<br />La V. faceva parte dell'itinerario percorso dai papi, e perciò detta Pontificium, da non confondere con la V.Papae; in essa erano le note locande ciquecentesche della Stella e della Croce Bianca; era fiancheggiata dalla Chiesa di S.Maria de Ursis, o in Posterula, e dall'altra di S.Biagio della Tinta, così detta perchè prossima alle botteghe dei tintori, nel sec.XVI. Vi fu anche un deposito di frumento.</span></span></span>BENhttp://www.blogger.com/profile/08694964717513059983noreply@blogger.com0