giovedì 30 luglio 2009

VICOLO DEL GROTTINO

Vicolo del Grottino

"Da un'osteria già qui esistente, alla quale si accedeva scendendo vari gradini, e che per essere con poca luce, rassomigliava ad una grotta.

Osterie Romane
Il numero delle osterie in Roma è sempre stato rilevante, e da un lavoro del Rufini sappiamo che ai suoi tempi (1854), se ne contavano 712.
Il tedesco Hans Barth, qualche anno addietro, con prefazione di D'Annunzio, pubblicò: "Osteria: guida spirituale delle osterie italiane".

Noi ricorderemo come nell'antica Roma il vino fiscale, cioè quello requisito dallo Stato per le pubbliche distribuzioni, veniva sbarcato nella località ad Ciconias nixas presso P.Nicosia, e trasportato nei magazzini siti alle pendici del Quirinale.
Il vino non fiscale era in grande parte sbarcato presso i grandi horrea esistenti nella pianura sotto l'Aventino, e veniva smerciato nelle cauponae, ed anche nelle popinae ove si vendevano anche le vivande.

Per citare le più famose osterie:
del Leone a Torre di Nona, gestita da Vannozza de Cataneis, madre di Lucrezia Borgia; dei Tre Re;del Cavalletto; della Corona; del Turchetto, fra Ponte e Parione; della Stella; della Croce Bianca, all'Orso; del Gatto Nero, al vic.Cardello; del Montone, alla Rotonda.

Giuochi delle bettole
Giuochi prediletti nelle bettole sono: le Carte; la Morra, che i latini dicevano micatio digitis, e da micare venne il romanesco vocabolo miccare, cioè imbrogliare; la Passatella, il Tressette, dal latino tres sitis, perchè in origine si giocava in tre, i Dadi ecc.

Il vino del Belli
A proposito di vino, il Belli, trovando tutto bello e buono, scrisse:
Le cose create
"...Sortanto in questo qui trovo lo smanco,
che poteva, pensànnoce un tantino,
creàcce l'acqua rossa e'r vino bianco:
Perchè armeno gnisun oste àssassino,
mo nun vierìa co' tanta faccia ar banco,
a vénnece mezz'acqua e mezzo vino."

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