martedì 25 gennaio 2011

PORTICO D'OTTAVIA 2

Portico d'Ottavia

Un pesce che fece molta strada
(riferito alla Pescheria, intervento del post precedente)

E' rimasta famosa la vicenda d'una magnifica testa d'ombrina che un anno sui primi del '500 i Conservatori si videro arrivare in Campidoglio, e ossequiosi mandarono al cardinale Riario.
Il Riario si sentì in obbligo di farne omaggio al corpulentissimo cardinale Sanseverino, il Sanseverino la fece portare, su un piatto d'oro, a Agostino Chigi, Agostino Chigi la rispedì, incoronata di fiori, alla sua bella Imperia, Imperia, finalmente, la mangiò ma non da sola, bensì in compagnia di un famoso ghiottone e bello spirito, il vecchio Tito Tamisio, bene accetto nelle migliori case di Roma, ma a lei sconosciuto, che aveva inseguito il pesce fin dal principio del suo viaggio e che seppe presentarsi alla giovane con tanta grazia da ottenere subito il privilegio di sedere alla sua tavola.

Ebrei a predica
Nella chiesa di S.Angelo in Peschiera, come pure in quella vicina di S.Gregorio, si riunivano il sabato gli ebrei romani, obbligati per legge ad ascoltare in quel giorno la predica di un sacerdote cattolico.
Gli ebrei ascoltavano con aria serafica e imperturbabile le parole tonanti e gli anatemi contro il popolo "deicida" proferiti dal prete.
Infatti si tappavano accuratamente le orecchie con della cera e quindi non sentivano praticamente una parola. Così almeno vuole la tradizione: certo, non risulta mai che uno, un solo ebreo sia stato convertito da queste prediche (l'unico caso di conversione certamente noto, quello dell'ebreo Assalonne, avvenne in S.Andrea delle Fratte, e fu clamorosamente propagandato).


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