venerdì 2 ottobre 2009

SANTA CROCE IN GERUSALEMME

Santa Croce in Gerusalemme

Le reliquie di S.Elena
Vuole la pia legenda che S.Elena, madre di Costantino, nel 326 d.C. facendo fare scavi sul Monte Calvario, trovasse la Croce che servì al martirio di Gesù. Una parte la mandò in dono a Costantino, un'altra a Roma ove, forse in un'aula del pal.Sessorio, fabbricossi questa basilica per custodirla, e altra parte la lasciò a Gerusalemme.
La Chiesa cattolica decretò due feste, che ricordassero l'Invenzione (3 Maggio) e l'Esaltazione della S. Croce (14 settembre); questa festa prese una grande importanza allorchè nel 620 Eraclio, vincitore dei Persiani, costrinse questi a restituire quella parte della vera croce che Cosroe II nel 614 aveva portato via da Gerusalemme.
Dal 1885 ha luogo, nella Settimana Santa, la solenne Processione di Penitenza e quindi, dopo la benedizione, si procede all'esposizione della SS.Croce e delle Reliquie della Passione.
S.Elena recò la terra dal Cavario, e ne cosparse il piano della cappella, che oggi è a lei dedicata.
Nella Cappella delle Reliquie si conservano, oltre ai tre pezzi della Croce, un chiodo e una parte del "titolo", due spine della corona e, all'inizio della scala, il braccio trasversale della croce del buon ladrone, San Disma; vi si aggiunga un dito di S.Tommaso: quello stesso che il diffidente apostolo affondò nel costato di Gesù.
Andati i papi in Avignone, la chiesa fu abbandonata e cadde in rovina. Nel 1492 il card. Pietro di Mendoza facendo rifare il tetto scoprì la reliquia della Croce nel mezzo dell'arco della triburna; fu ritrovata come era stata rinchiusa più di mille anni addietro, in una cassa di piombo con tre sigilli; iscrizioni erano sulla muraglia.

Sessorium
La chiesa è una delle 7 maggiori basiliche di Roma, e viene chiamata Sessoriana per essere stata costruita sul pal.dell'imp. Eliogabalo, che, quale soggiorno per i suoi vizi e corruzioni, chiamò Sessorium.
In detto palazzo abitarono gli ultimi imperatori, e, quì presso, il medesimo Eliogabalo ebbe i giardini detti Variani da Sesto Vario suo padre. Per rinchiudere questo pal. nelle mura di Roma, Aureliano fece fare al recinto della città quell'ampio gomito, che tutt'ora si vede presso l'anfiteatro Castrense.

Ai tempi di Sisto III la basilica venne detta Heleniana, la qual cosa spiegherebbe perchè Costantino scegliesse questo luogo, dove probabilmente abitò sua madre, per edificare il nuovo edificio.

Venerdì Santo
S.Gregorio I le dette il titolo cardinalizio e vi pose la così detta Stazione quaresimale di Venerdì Santo. Il Venerdì Santo è anche detto in Parasceve dall'apparecchio dei cibi e di tutto l'occorente, che facevano gli Ebrei in questo giorno, per essere liberi da faccende nel seguente giorno festivo del Sabato.

La Rosa d'Oro
Quì veniva benedetta la Rosa d'Oro, che ogni anni era mandata in regalo ad una sovrana cattolica:
"Nella quarta domenica di quaresima, chiamata della Rosa e dell'Annunziazione, era percorsa dal Pontefice a cavallo nell'andare a cantare messa alla Gerusalemme; nell'andata portava una rosa in mano ed in cui era infuso del balsamo e del muschio, e che da poi sostenevala in molte parti della messa. Celebrata la quale, sostenendo in mano la rosa medesima, ragionava moralmente ed intorno l'odore, che dessa metteva, e quindi finito il sermone ritornava a cavalcare pel Laterano; dove arrivato la donava al Predetto di Roma, vestito di scarlatto e di porpora con calze una rossa ed una dorata, e con la mano sinistra tenente ferma la staffa del cavallo, per prendere con molta reverenza quel fiore. Rito che va interpretato allegoricamente"(Adinolfi).

Monte Cipollaro
Presso la piazza era una piccola collina chiamata Monte Cipollaro, perchè vi si coltivavano gli agli e le cipolle, i cui fiori servivano per la baldoria della festa di S.Giovanni. Benedetto XIV, volendo sistemare la via già aperta da Sisto V nel 1585, che era detta Stradone degli Olmi e Felice, fece spianare la collinetta che nascondeva il portico della chiesa, che egli fece rifare, alla vista del pubblico; e vi fece piantare molte centinaia di morogelsi.

S.Maria de' Spazzolari del Buon Aiuto
Da una parte della piazza si osserva una chiesetta nominata
S.Maria de' Spazzolari del Buon Aiuto, appartenente alla congregazione del Buon Aiuto; la cagione della prima denominazione è ignota, ma secondo l'Armellini, il popolino scherzando la chiamava così, perchè il custode della medesima ogni sera raccoglieva, ossia spazzolava le elemosine, che i fedeli deponevano sui gradini.

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